Chaîns d’amour in Venice

Dal Ponte dell’Accademia ti mettevi in posa, facevi la matta sullo sfondo verde dell’acqua. Ti divertivi come una bambina a mostrarti al mondo. Ridevi e con la collana lunga giocavi a fare la diva fatale, una rossa, magica e ironica Jean Harlow. Chaîns d’amour in Venice! Gli orecchini, cerchi grandi e leggeri, volavano come bolle d’oro. Tornavi seria solo per prendermi in giro, stavo al gioco e provavo a fare Clark Gable senza riuscirci. Non ti accorgervi di niente, puntavi le dita dalle parti della Salute e correvi giù verso la Guggenheim, gli anelli come indicazioni luminose, scie riflesse in Canal Grande, entusiasta del tuo pubblico internazionale, di tutta quella gente venuta dall’America e dalla Cina a vedere Venezia e ora persa nelle tue risate. Una calle stretta e… Ciao! Sparita dietro riflessi d’oro e echi di sorrisi.

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