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Parure Rainbow dai riflessi caldi

Eri tutta uno sfavillio di riflessi caldi. I gioielli riflettevano sulla tua pelle quelle poche luci che c’erano facendole rimbalzare, filtrandole di sfumature aranciate. La parure magica ti aveva trasformata, eri fatta di bagliori morbidi. Le tue mani piene di anelli luminosi raccoglievano il dondolio ritmico della collana, i segni trasparenti degli orecchini e mi riempivano di fluidi sensuali. Accompagnata dal ritmo di una musica lenta mi accarezzavi e raccontavi di sogni strani, luci e ombre, paesaggi metropolitani spiati da finestre socchiuse, tende mosse da un filo di vento. Parole sussurrate, impastate nell’ombra di spirali, vortici sempre più veloci e indicibili. Silenzi, mani, sguardi illuminati dall’aurora ambrata sparsa dai gioielli finiti dappertutto. Anelli, orecchini, il pendente grande, gocce di cognac avevano lasciato scie indelebili di feste, corse, giochi. Segni da percorrere di nuovo in fretta in un’altra mattina.

Orecchini, orecchini, orecchini…

Capelli scompigliano il vento, orecchini sottili riflettono la tua luce. Raccogli la magia di seta in un segnale d’amore e li fermi con un gioco di prestigio. Orecchini disegnano linee curve sul tuo collo finalmente nudo. Riflessi sulle clavicole e sulla gola… orecchini, orecchini, orecchini spaiati che porti distratta come carezze scivolate sul naso, tra […]

Della stessa essenza dei sogni

Ha ragione Shakespeare quando dice che siamo fatti della stessa sostanza dei sogni altrimenti non faremmo gioielli. Viviamo delle magie della luce, dei riflessi della luna sull’acqua, delle corse su un prato, del sole d’inverno, delle nuvole… altrimenti non faremmo gioielli. Gioielli fatti di preziose lavorazioni manuali e di follia, di scarabocchi graffiati di notte su fogli volanti che diventano leggeri volumi d’argento dalle superfici scratch. Ci emozioniamo per nulla, una carezza, un bacio, lo sfiorarsi di una mano, un goal fatto per caso, Alice che se ne va e non torna più. Gioielli che accarezzano la pelle nuda come uno sguardo e ci fanno sentire belle come nei sogni. Gioielli sognati e regalati davvero. Forme morbide e liscie come le curve dei miei pensieri segreti. Orecchini leggeri come i tuoi no, come i bracciali con cui nessuno ti ha mai legata. Ti muovi appena, ti giri e resto immobile in attesa di sentire ancora il tuo sonno. Non hai tolto neanche la collana lunga che ti segna tra i seni. Quando ridi e ti muovi di scatto sono lampi di luce, tintinnii leggeri, come stessi sempre giocando, come in un ballo. Amo i tuoi tanti anelli e le tue dita, quando fai così con l’indice e sembri la mia prof con gli occhiali, poi scuoti sempre la mano come a dire… Ma va là! Mentre dormi ancora con tutti i gioielli addosso penso ai giorni dei regali, compleanni, liti e paci, cose prese solo per vedere i tuoi occhi diventare un po’ più grandi, per sentirti stracciare la carta come una bambina che se ne frega del pacchettino fantastico.
Chissà cosa sogni.