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I gioielli sono parole

I gioielli come tutto ciò che indossiamo comunicano come parole. Molto più delle parole. Parlano dalla vetrina, dalla confezione, parlano addosso, parlano appoggiati casualmente accanto allo specchio…
L’avevo notata al bar ieri mattina immerso nella solita colazione fatta quasi in trance perso sulle vetrine di una giornata ancora vergine. Mostrava con orgoglio ostentato il suo anello, la grande pietra blu dalle sfumature della stessa tonalità degli occhi. Stessi scintillii dai movimenti della sua mano affusolata. Impercettibili le dita sul tavolo, ampi gesti mentre raccoglieva i lunghi capelli biondi. Mille frasi, parole appena accennate appartenenti a vocabolari non più in uso raccontavano di felicità, appartenenza, voglia, essenza, brevi cenni alla sua splendida vanità e pagine, pagine di sensuali provocazioni…
Mai vista prima, parlava al mondo dal suo anello come avesse poesie stampate addosso, come un’insegna al neon, nuda in mezzo a tutta la gente. La lunga collana giocava impertinente su di lei e veniva tenuta a bada dalla stessa mano inanellata d’azzurro, di quell’azzurro impolverato e lucido che regalano solo certe aquamarine impregnate del profumo dei fianchi e dalla luce degli occhi. Giochi, messaggi travisati, romanzi infiniti, frasi buttate lì come richiami, brevi racconti. Abbagli, tintinnii, riflessi per non consumare parole troppo importanti, silenzi molto più vivi delle inutili chiacchiere della seduzione… Mi aveva strisciato addosso gli occhi e se n’era andata di scatto lasciando senza fine quella giornata ancora da iniziare.